Il concetto di tollerabilità delle immissioni rumorose, ossia il livello di rumore che può essere accettato in una determinata area, non è un parametro assoluto.
In altre parole, il limite non è uguale per tutti i luoghi, ma dipende dalle caratteristiche specifiche dell’ambiente circostante.
Fattori come la destinazione d’uso della zona (residenziale, industriale, commerciale), la densità abitativa e le abitudini degli abitanti possono influenzare la percezione e la tolleranza al rumore.
Per questo motivo, spetta al giudice di merito, nel caso di una controversia, valutare in maniera concreta se il rumore prodotto supera la normale tollerabilità prevista per quella specifica area.
Questo giudizio viene fatto tenendo conto delle condizioni locali e delle circostanze particolari. Inoltre, il giudice ha il compito di individuare le misure più appropriate per ridurre il livello di rumore, riportandolo entro i limiti che la comunità può ragionevolmente tollerare.
Questa interpretazione è confermata da una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Cassazione Civile, Sez. II, ordinanza del 31 luglio 2024, n. 21479), che ribadisce l’importanza di considerare il contesto ambientale specifico nel valutare il superamento della tollerabilità delle immissioni sonore.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.