JULIAN ASSANGE E’ LIBERO: TUTTA LA VICENDA

Julian Assange: La Liberazione dell’Attivista di Wikileaks

Il 24 giugno, Julian Assange ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra dopo 1901 giorni di detenzione. L’attivista di Wikileaks, noto per aver divulgato documenti riservati del governo statunitense, è successivamente partito dal Regno Unito attraverso l’aeroporto di Stansted. La CNN riporta che Assange ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato connesso alla diffusione di materiale classificato americano, come parte di un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Questo accordo prevede che Assange eviti ulteriori reclusioni negli Stati Uniti e possa tornare in Australia, sebbene il patteggiamento debba ancora essere approvato da un giudice federale.

Il Rilascio di Assange

Secondo Wikileaks, la liberazione di Assange è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader politici di vari schieramenti, nonché le Nazioni Unite. Questo movimento ha facilitato un lungo periodo di negoziazioni con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, culminato in un accordo che attende ancora la formalizzazione definitiva. Dopo più di cinque anni trascorsi in una cella di 2×3 metri, Assange potrà finalmente riunirsi alla moglie Stella e ai loro figli.

Le Accuse

Le accuse contro Assange derivano dalla pubblicazione su Wikileaks di documenti militari riservati forniti da Chelsea Manning tra il 2010 e il 2011. Tali documenti includevano migliaia di pagine di dispacci diplomatici non filtrati, che avrebbero potuto mettere a rischio le identità delle fonti confidenziali e comprometterne le operazioni militari. Nel 2019, Assange è stato incriminato con 18 capi d’accusa, che avrebbero potuto comportare una pena massima di 175 anni di carcere. Tuttavia, un tribunale del Regno Unito ha recentemente concesso ad Assange il diritto di presentare un ulteriore appello contro l’estradizione negli Stati Uniti, segnando una vittoria nella sua lunga battaglia legale.

Il Patteggiamento

Secondo Reuters, Assange si dichiarerà colpevole di aver violato la legge sullo spionaggio degli Stati Uniti. In particolare, l’accusa riguarderà la cospirazione per ottenere e divulgare documenti riservati. La condanna proposta è di 62 mesi di prigione, periodo che equivale alla detenzione già scontata da Assange. L’udienza per la formalizzazione dell’accordo si terrà il 26 giugno sull’isola di Saipan. Nel frattempo, il rilascio di Assange è avvenuto su cauzione. Un video pubblicato da Wikileaks lo mostra mentre firma un documento prima di salire su un jet privato della società di charter VistaJet. Il governo australiano, guidato dal primo ministro Anthony Albanese, ha insistito per il rilascio di Assange, ma ha rifiutato di commentare il procedimento legale in corso.

Il Caso Wikileaks

Nel 2010, Wikileaks ha pubblicato centinaia di migliaia di documenti classificati riguardanti le guerre in Afghanistan e Iraq, oltre a una serie di dispacci diplomatici. Tali documenti furono forniti da Chelsea Manning, all’epoca conosciuta come Bradley Manning. Manning fu condannata a 23 anni di carcere ma venne graziata da Barack Obama nel 2017. Successivamente, è stata nuovamente incarcerata per aver rifiutato di testimoniare e definitivamente rilasciata nel 2020. Tra i documenti pubblicati da Wikileaks, un video del 2007 mostrava un elicottero Apache americano che sparava contro presunti ribelli in Iraq, uccidendo dodici persone, tra cui due giornalisti della Reuters.

L’Arresto

Assange fu arrestato per la prima volta nel 2010 in Gran Bretagna su mandato europeo emesso dalla Svezia per accuse di crimini sessuali, successivamente ritirate. Si rifugiò nell’ambasciata dell’Ecuador, dove rimase per sette anni per evitare l’estradizione a Stoccolma. Nel 2019, lasciò l’ambasciata ed è stato incarcerato a Belmarsh. Durante la sua detenzione, ha sposato la sua compagna Stella, con la quale ha avuto due figli mentre si trovava nell’ambasciata.

La vicenda di Julian Assange continua a sollevare dibattiti su temi di libertà di stampa, diritti umani e sicurezza nazionale, delineando un caso complesso che ha coinvolto e continuerà a coinvolgere diverse giurisdizioni e istituzioni internazionali.

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