STUPRO NEL “METAVERSO”: MA E’ (REALMENTE) POSSIBILE?

E’ possibile un stupro nel metaverso?

Come viene disciplinato un evento che non è avvenuto nel mondo reale, ma in un ambiente artefatto frutto della tecnologia?

La lesione alla sfera della sessualità, è reale o anch’essa rimane virtuale?

Sono i vari interrogativi cui bisogna cercare di dare una risposta giuridica, soprattutto ad esito dei fatti dello scorso maggio.

  • L’episodio non è isolato

Una ricercatrice ha denunciato di aver subito uno stupro sulla piattaforma di Meta Horizon Worlds (attiva solo in USA e Canada): dopo aver indossato il visore ed essere entrata nella realtà virtuale, ha subito nell’arco in un’ora una violenza sessuale.

In realtà, non è la donna ad aver subito la condotta criminosa: il suo avatar è stato condotto in una stanza e forzato ad atti sessuali. Altre persone (sempre nella forma di avatar) assistevano alla violenza, l’ambientazione era quella di una festa privata. Ma è realmente possibile subire uno stupro nel metaverso?

Ebbene, pur non trattandosi di un abuso sul corpo fisico, un comportamento di questa natura ha comunque un impatto reale sugli utenti.

Ci sono racconti di abusi sessuali su avatar dall’aspetto femminile nel metaverso. Già a dicembre del 2021, Nina Jane Patel aveva raccontato di aver subito uno stupro di gruppo dopo soli sessanta secondi che si trovava su Horizon Worlds.

  • I rischi dell’ambiente virtuale

L’ambiente virtuale è una replica del mondo reale, pertanto tutti i comportamenti sociali possono venire replicati. Attualmente, non c’è una disciplina applicabile a questi eventi, quindi i circa 300.000 utenti di Meta Horizon sanno che i loro comportamenti non hanno conseguenze nel mondo reale, restando confinati al virtuale.

Meta ha riferito che esistono degli strumenti per consentire alle persone di avere un’esperienza positiva nel metaverso. Tra cui la funzionalità Personal Boundary, che permette di tenere gli sconosciuti a distanza. La ricercatrice sarebbe stata convinta a disattivarla dagli avatar con cui ha interagito.

Una dinamica simile a quella che vediamo in atto nella realtà fisica: le vittime di molestie o di stupri sono spesso caricate del peso di doversi difendere da sole, senza che si intervenga sui fattori sistemici che influenzano il rischio di subire violenza.

  • Le prospettive e le contromisure

Le singole piattaforme dovranno dotaarsi di normative simili a quelle della realtà fisica, per garantire tutela ai propri fruitori. Un mero rimando alla disciplina dello stato in cui la software house ha la sede legale potrebbe già essere di aiuto.

 

Metaverso, una ricercatrice ha subito una violenza sessuale | Wired Italia

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